I Nuovi Mostri – 36 – Dryad

Questa serie di articoli ha lo scopo di rendere i mostri più interessanti e divertenti. Come DM mi ritrovo spesso a modificare la descrizione fisica di un determinato mostro allo scopo di adattarlo alla storia che sto costruendo con i giocatori. A volte i manuali aiutano a trovare idee alternative, altre volte no. I Nuovi Mostri si occuperanno del cosiddetto refluff: ovvero come rendere un mostro unico e memorabile senza toccare nemmeno una delle sue statistiche. In realtà so già che qui e là fornirò anche alcune varianti meccaniche, ma si tratterà comunque di piccole modifiche.
Comincerò con le creature del Manuale dei Mostri.

La Dryad è un altro di quei mostri che viene direttamente dalla mitologia greca. Sono ninfe legate alle querce o, più spesso, agli alberi in generale. Il loro legame con le piante finisce per farle assomigliare molto a dei druidi, almeno nell’ottica di D&D (Dryad… Druid… c’è anche una certa somiglianza nel nome).

Per essere dei mostri di CR1 sono decisamente ricche di capacità e mezzi:

  • vari incantesimi (poiché sono amanti della natura sono magie da druido, ma visto che sono bellissime fate usano il Carisma),
  • la capacità di parlare con piante e animali
  • resistenza alla magia
  • un “teletrasporto” a breve distanza tra gli alberi
  • la capacità di ammaliare le vittime

Un bel pacchetto di opzioni, per una creatura sostanzialmente pacifica! Ma le Dryad non sono buone, bensì neutrali. Quindi può capitare benissimo che si debbano difendere da aggressori, o che debbano scacciare individui pericolosi dalla foresta. E se ciò avviene, lo fanno ammaliandolo e confondendolo se possibile. A randellate se non ci sono altre opzioni. Giusto per mettere in prospettiva la cosa, il classico popolano della 5a edizione ha 4hp. Un boscaiolo robusto può arrivare a 5 o 6. Il piccolo bastone che la Dryad agita sotto il naso di un boscaiolo troppo ligio al dovere infligge 1d8+4 danni… è un’insta-kill.


la regina della giungla

Possiamo sbizzarrirci con la Dryad, creando una versione diversa per ogni bioma che ci può passare per la testa. Non dobbiamo nemmeno cambiare le sue capacità o statistiche, perché sono tutte incentrate su piante e animali, senza specificare il tipo. La Dryad del manuale è presentata come un abitante della tipica foresta temperata della tipica regione fantasy-europea. Ma ci sono molte possibili varianti:

  • Giungla. Fitta e oscura, piena di fiori tropicali, insetti velenosi, uccelli colorati e predatori feroci. La giungla è un luogo di incredibili pericoli e segreti celati in vecchie rovine. Le Dryad della giungla sono violente e aggressive. Non amano i visitatori e di solito li scacciano e li feriscono, se non li uccidono direttamente. Hanno spesso residenza in qualche grande albero che svetta sul resto delle piante, e offre dimora anche a grandi rapaci, scimmie, serpenti giganti e colonie di farfalle. Le Dryad hanno spesso dei legami con le rovine che si possono scovare tra rampicanti e liane. Forse un tempo erano piccoli spiriti silvani venerati da un popolo ormai scomparso, e il cataclisma che ha distrutto quella civiltà le ha rese selvatiche e malevole.
  • Mangrovie. Tra il cielo e l’acqua si estendono le mangrovie, foreste immerse nei fiumi. Muoversi a piedi è proibitivo, ma le innumerevoli radici rendono difficile anche la navigazione con piccole imbarcazioni. Qui vivono Dryad solitarie, diffidenti. Concedono amicizia solo a poche persone, di solito fattucchieri o sciamani che vengono qui a cercare un posto isolato dove studiare gli spiriti del mondo. Il legame tra queste creature è tale che a volte le Dryad entrano a far parte di una congrega o di un circolo sciamanico. Molte vivono in un grosso albero completamente ricoperto da rampicanti, immerso nel fango e circondato da pericolosi alligatori. Si dice che la loro magia sia un po’ più oscura, e che alcune pratichino la divinazione e la necromanzia. Sorprendentemente, però, sono più generose e pacifiche di quanto non ci si potrebbe aspettare.
  • Savana. La savana è povera di alberi, ma lungo i margini si trovano foreste di notevoli dimensioni. La vicinanza con le pianure, i branchi di grandi animali e i grossi predatori rendono le Dryad più vicine al mondo. Non si isolano, e anzi hanno molti contatti con le genti del posto. In alcuni casi i popoli della savana venerano le Dryad come dee, o come matrone che proteggono e guidano la società. Non è poi così raro che alcune di queste creature fatate abbiano una prole con gli umani. Alcune Dryad della savana, invece, sono totalmente nemiche dei mortali e prediligono un forte legame con qualche predatore. È leggendario quello che unisce alcune fate ai leopardi che riposano sul loro albero.

strane foreste

Ovviamente il mondo del fantastico ci consente di uscire dal tracciato e di elaborare qualcosa di diverso. Queste Dryad hanno bisogno di qualche piccola regola aggiuntiva, ma niente che non possa essere risolto facilmente.

  • Campo di Alghe. Sul fondo del mare, almeno lontano dagli abissi più neri, c’è vegetazione. Dove l’acqua è limpida e il fondale si avvicina alla superficie ci sono interi campi di alghe, sterminati e ricchi di vita. Qui dimorano le Dryad acquatiche, creature leggiadre e placide che amano farsi cullare dalle onde e si rifugiano sotto la sabbia al primo accenno di tempesta. A volte possono essere scambiate per sirene, ma non hanno la coda da pesce e i loro capelli sono simili ad alghe. Non hanno molto a che fare con i mortali, salvo per quelli che vivono già in mare: sirenidi, tritoni e anche sahaguin possono trovare un’alleata o un’amica in una Dryad. Di solito queste creature preferiscono essere lasciate in pace, ma hanno anche una certa passione per gli oggetti luccicanti, magici o preziosi. E sono disposte a offrire perle di saggezza, magia o anche scambi di oggetti… per la giusta offerta. Sono sovente protette da piccoli ma feroci squali, oppure da grossi (e comunque feroci) lamantini.
  • Foresta Fossile. Perché no? Le foreste pietrificate esistono, anche se sono abbastanza rare. E in un mondo di fantastico potrebbero essere anche più comuni. Ma gli alberi sono morti… e sono rimasti in piedi. Le Dryad che vivevano qui sono morte a loro volta, ma non sono scomparse. Quando un essere fatato diventa un non morto può essere incredibilmente pericoloso. Le Dryad di pietra sono come statue, animate da spettri disperati ed egoisti. Desiderano solo che altre persone muoiano come loro, piangendo e gridando per l’inevitabile fine. Di solito nessuno si avventura nelle foreste pietrificate, ma è pur vero che in quei luoghi si nascondono tesori perduti: le tombe di antichi re, torri di maghi ormai morti da millenni, oggetti magici preservati nella pietra. E le Dryad lo sanno bene. Si radunano vicino a questi luoghi, in paziente attesa, nascoste dentro la pietra. Quando un essere vivente si avvicina, la fata emerge per ucciderla con il mero terrore che può generare. E se a volte le vittime sopravvivono alla paura, non possono far molto contro la magia della Dryad: gli alberi di pietra si animano intrappolando con rami e radici gli avventurieri, mentre spettri di antichi animali antidiluviani emergono per banchettare… Spesso la Dryad in sé non fa altro che assistere compiaciuta.
  • Foresta di Funghi. Nelle profondità della terra ci sono ampie caverne e labirinti coperti da funghi. A volte si tratta di creature malvage, figlie della demonessa Zuggtmoy. Ma in certi casi si tratta di entità neutrali, semplici funghi a mala pena coscienti non dissimili da quelli che (più piccoli) vivono vicino alla superficie. In queste foreste intrise di spore e micelio si nascondono alcune fate. Le Dryad dei funghi sono spesso più basse di quelle degli alberi, e assomigliano più a nane e gnome che ad elfe o umane, ma sono comunque incantevoli e leggiadre. Giocano nell’oscurità, cantano struggenti melodie e accudiscono le creature più indifese delle caverne. Di solito rifuggono i mortali e li temono. Non è strano, considerato il fatto che nel Sottosuolo ci sono drow, duergar, illithid, grimlock, orchi, quaggoth e chi più ne ha più ne metta! Ma è fortunato l’uomo che riesce a guadagnarsi l’amicizia di una fata fungina! Esse sono guaritrici incredibili, e hanno un talento unico nel creare droghe, pozioni e lenimenti usando le diverse varietà di funghi. C’è chi dice che alcune serbino il segreto per trascendere lo stato mortale e raggiungere quello fatato…
  • Dryad Nautica. Di solito se l’albero della Dryad viene distrutto essa muore o fugge in cerca di una nuova casa. Ma ci sono alberi così antichi che le Dryad che li abitano non riescono a lasciarli del tutto… e lo seguono anche quando è legno morto. Il caso più eclatante (per quanto raro) è di una pianta che venga usata come albero maestro di un vascello. La Dryad lo segue fin nel cantiere navale, e appena la nave è pronta vi si insedia. Da quel momento la nave comincia lentamente a prendere vita, e la fata se ne prende cura come se fosse la sua foresta. E in effetti, una nave non è forse una foresta che galleggia, composta da alberi mutilati, feriti e moribondi? Nessuna Dryad lo abbandonerebbe al suo destino!
    I marinai ritengono che queste fate lignee siano portafortuna, ma diffidano da esse: la fedeltà della Dryad è per la nave e non certo per l’equipaggio!

 

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