Elefanti, avanti!

Il tema del Vecchio Carnevale Blogghereccio di Luglio è quello degli Elefanti. Questo mese è ospitato dal Castello Chimerico.

I pachidermi sono animali fantastici, e sicuramente molto evocativi. Non è difficile capire perché abbiano sempre affascinato l’uomo. Sono enormi, forti, intelligenti, e hanno un aspetto che li distingue dagli altri animali. Tra la proboscide, le orecchie e le zanne non ci sono certo molti animali che somigliano agli elefanti!
Naturalmente tutto ciò ha portato alla nascita di un bel po’ di leggende e miti sugli elfanti… e dal mito al tavolo da gioco il passo è breve!

Per l’occasione ho deciso di aggiungere cinque mostri elefanteschi, mostri che è possibile incontrare su Eos. Alcuni sono tratti dalla mitologia del nostro mondo, anche se ciascuno ha delle piccole modifiche per renderlo più eossiano.

Baku

I Baku sono spiriti del mezzogiorno di Eos, diffusi prevalentemente sulle più grandi isole di Khard e nella regione samudhi. Si dice che si possano trovare anche vicino ai deserti, nelle terre dei popoli wasi e persino su Ssyke, la luna. Diversamente dalla maggioranza degli altri spiriti, questi hanno un’origine mortale e raggiungono uno stadio di vita sovrannaturale solo in seguito a determinate condizioni e situazioni.

In particolare i Baku nascono dai cimiteri degli elefanti, generati dai frammenti di memorie e personalità dei pachidermi ivi deceduti. Più antico e vasto il cimitero, maggiore la probabilità che un Baku prenda vita. Ciascun Baku è un individuo ed ha un aspetto unico, ma tutti quanti sono accomunati da una corta proboscide e dalla capacità di levitare. Ve ne sono alcuni che sono fatti di ossa e sembrano scheletri o spettri; altri assomigliano ad elefanti alati, e altri ancora possono sembrare umanoidi ad un primo sguardo.

Non sono né malvagi né buoni, ma se lasciati a loro stessi preferiscono una vita pacifica e contemplativa: usano la violenza solo se messi alle strette. Eppure sono decisamente pericolosi per i mortali, a causa del particolare legame che hanno con il mondo dei sogni. Alcuni astromanti sostengono che il Regno del Sogno sia un luogo in qualche modo reale, una specie di piano che coincide con quello fisico, ma non è percepibile da chi è sveglio. Altri credono che i sogni siano solo contenuti nella mente dei mortali, e non esistano realmente. Quale che sia la verità, i Baku si nutrono dei sogni delle creature senzienti. Non è proprio una forma di nutrimento perché in quanto spiriti naturali non necessitano di cibo. Ma sembra che i Baku si intrattengano e acquisiscano potere e conoscenze tramite questa attività da divoratori di sogni.

Il loro modus operandi è semplice: si avvicinano ad un dormiente tramite questo fantomatico Regno del Sogno, e da qui risucchiano l’energia onirica consumandola. I Baku più saggi e attenti evitano di nutrirsi presso un solo mortale, ma altri sono troppo ingordi od egoisti per prestare attenzione a queste cose, e possono persino sprofondare le vittime in un sonno senza fine, eterno e magico.

Karnabo

Partorito dalle profondità di Qos, l’antimondo di Eos, il Karnabo è un immondo che risiede nel corpo di un animale. Normalmente questo animale è un elefante, attentamente preparato da una cabala di seguaci di Melnitar. Ma probabilmente lo stesso rito può essere officiato anche su altre bestie di grossa taglia quali drachi, rinoceronti e simili. Presso il Regno di Bronzo si usano grossi tori: difettano della mera mole di un pachiderma e sono meno potenti, ma più facili da preparare in gran numero.

Lo scopo del Karnabo è molto semplice: distruggere ogni cosa. In origine è un immondo legato al dominio del fuoco, del lampo e del tuono. Su Qos questi demoni esistono come prodigiose tempeste di fiamme ed elettricità statica, ma si adattano molto in fretta al corpo fisico che viene loro fornito.
Il loro aspetto è quello di elefanti umanoidi molto muscolosi, con placche di osso o metallo, zanne e spine, cicatrici lasciate dal rituale e circondati da elettricità statica. Il loro passo è fragoroso, e dal profondo dei loro larghi petti possono emettere un gutturale grido di odio e furia capace di uccidere e assordare i mortali. Sebbene siano relativamente ignoranti non sono bestie prive di raziocinio. La loro furia violenta non va scambiata per mancanza di intelletto, ma anzi la loro forma bestiale nasconde una mente astuta. Conoscono incantesimi di distruzione e li usano in modo accorto.

Dato che vengono creati per distruggere, non sono granché utili come guardie del corpo o difensori di luoghi od oggetti importanti, ma sono ottime armi da guerra e soldati. La loro resistenza li rende anche buoni assassini: non possono certo sfruttare la furtività per avvicinarsi alla vittima designata, ma sono inarrestabili e hanno diverse capacità che funzionano anche a distanza. Molte prede ingenue hanno rapidamente distanziato un Karnabo solo per essere colpite da un rapido fulmine.

Behemoth

Lo status di “draco” è spesso attribuito dal popolo ad animali di grandi dimensioni, con scaglie e artigli o squame e corna… tanto che finisce per includere creature davvero molto diverse tra loro. Questo è infatti anche il caso del raro e antico Behemoth.

C’è chi dice che i Behemoth nascano come comuni elefanti ma non smettano mai di crescere, un po’ come certi figli di Yesna. Alcune leggende del folclore hofar parlano di un “cinghiale gigante che nasce dal fianco di una montagna”; per la tradizione doosha il Behemoth è solo uno ed è la reincarnazione di un principe che chiese agli dei di renderlo la creatura più forte del mondo. All’Arcanym teanico c’è una faida accademica che va avanti da secoli. La fazione più forte sostiene che i Behemoth siano creature primordiali come i quattro draghi che sorreggono il mondo; ma di recente si è creata una corrente interna che sostiene che il Behemoth sia uno di questi draghi. L’altra fazione ritiene che i Behemoth siano creature artificiali. La recente scoperta di Nymra e dei suoi strani animali (e golem) ha rafforzato questa teoria dandole una patina di credibilità.

Quasi tutte le informazioni sui Behemoth vengono dalla mitologia e dai racconti, ma ve ne sono così tanti che è davvero difficile credere che questa bestia non esista, da qualche parte. L’unica testimonianza davvero attendibile è quella tramandata dai sopravvissuti del Regno di Purdalakur, a sud di quella che oggi è la terra del Sankh di Adanina. Il Behemoth un giorno fece la sua apparizione al confine del regno, e nel giro di poche settimane lo devastò completamente. L’esercito mandato a fermarlo fu spazzato via. La stessa sorte capitò ai maghi, ai sapienti e ai campioni della regione.
Secondo le cronache il Behemoth era alto cento cubiti e lungo tre volte dalla punta della proboscide alla fine della lunga e schioccante coda. La sua pelle respingeva ogni tipo di danno, i suoi passi creavano crateri e terremoti. Il fiato dei potenti polmoni creava una grande nuvola di polvere e vapore attorno a lui, con forti venti che sradicavano gli alberi e strappavano gli uccelli dal cielo. I quattro elementi danzavano sulle sue zanne, portando rovina alla terra.

Mosso da chissà quale intento, il Behemoth distrusse ogni singolo villaggio e ogni singola città del regno. Sradicò il palazzo reale e calpestò il grande tempio. Scavò con zanne e proboscide una serie di canali che dispersero le acque del grande fiume portatore di vita, e rivoltò le foreste sotto le zampe fino a renderle sterili e brulle. Poi si allontanò e non fu più rivisto. Di tutto il popoloso regno sopravvissero solo trecento persone miracolosamente illese.

Elefante di Cristallo

Gli elefanti di cristallo sono costruiti come macchine da guerra su Ssyke, la luna di Eos. Ne esistono alcune varietà in base al colore del cristallo usato, ma spesso è solo una questione di estetica. La scelta di un elefante come “modello standard” deriva probabilmente dalla fascinazione degli abitanti della luna per le creature di Eos. In particolare gli animali più grandi e maestosi, come appunto i pachidermi. Ci sono anche Drachi di Cristallo, Rinoceronti di Cristallo e Bisonti di Cristallo… ma il principio è lo stesso.

Questa specie di golem viene creata partendo da numerosi frammenti di vetro fusi tra loro con la magia e con l’uso di particolari miscele di polveri minerali; durante questa operazione viene creata e bruciata una pergamena ricca di simboli e incantesimi. Le ceneri vengono mescolate assieme alla massa di vetro e sabbia fino ad amalgamare il tutto. Infine il golem viene cotto in un forno apposito e modellato usando sia strumenti fisici che piccoli incantesimi.

Gli elefanti di cristallo sono moderatamente intelligenti, quasi quanto una persona, ma non hanno una grande libertà d’azione. Viene loro insegnato ad obbedire ai padroni e ad eseguire alcuni compiti di sorveglianza. Infine vengono venduti a generali, sovrani o privati che desiderano farne uso. Normalmente il nuovo padrone deve superare una breve fase di imprinting, dopo di che il golem è ubbidiente e fedele.

Tre sono le doti principali dell’elefante di cristallo: può passare attraverso la roccia liquefacendosi temporaneamente; può sparare raggi colorati dagli occhi; se viene colpito si scheggia e lascia una striscia di schegge, ma queste sembrano generarsi all’infinito. Questa perdita di massa non sembra inficiare davvero il golem.

Mammut Zombie

Quando una creatura muore nel freddo e nel gelo, a volte apre un piccolo spiraglio tra il mondo dei vivi e Qos, quello degli immondi. E piccoli spiriti malevoli e vendicativi entrano nei corpi congelati animandoli a nuova vita. Non è un fenomeno comune, e spesso si verifica con dei cadaveri di animali più che con quelli umanoidi. Questo perché gli animali hanno anime più semplici e facili da sostituire, e dopo la morte lasciano un guscio vuoto. Invece le anime delle persone lasciano nei cadaveri una piccola parte di sé, memorie e frammenti di personalità che rendono più difficile la possessione immonda.

Nelle terre settentrionali si possono quindi incontrare lupi, drachi e renne morti da tempo ma abitati da uno spirito malvagio. In casi fortunatamente rari può essere un mammut ad ospitare uno (o più) immondi. Questi cadaveri ambulanti non fanno che vagare nella neve godendosi questa nuova forma di non-vita, ma sono anche animati da un intento maligno e lo sfogheranno su qualsiasi creatura abbia la sfortuna di incrociare la loro strada. Oltre ad essere relativamente veloci in ambienti freddi (non possono stancarsi) hanno un corpo gelido in modo sovrannaturale. Affrontare una di queste creature è davvero un compito arduo. Lance, frecce, asce e spade costellano le carcasse ambulanti di alcuni mammut, segni ammonitori di tutti i guerrieri e cacciatori caduti nel tentativo di distruggerli.

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