Dungeon23 – undicesima settimana

Mi sono imbarcato in una challenge, cosa inusuale per me.
Si chiama Dungeon23 e questo è il link al post originale. Teoricamente lo scopo di questo esercizio sarebbe quello di scrivere una stanza al giorno, un livello alla settimana, e così creare un megadungeon di 365 stanze. Ogni settimana ha un tema suggerito dall’autore del post, ma in realtà è tutto molto libero. Tanto più che ho già visto molti usare la sfida per scrivere cose diverse. Per esempio una casa al giorno, per una strada la settimana, per definire una città.

Inizialmente non pensavo di aderire a Dungeon23, perché i dungeon mi piacciono… in teoria. Idealmente. L’idea di un megadungeon mi piace parecchio, ma poi metterla in pratica è un’altra cosa. Ho giocato e gioco ancora molto via forum, e i dungeon sono proibitivi, lunghi. Forse questo mi ha plasmato come narratore e giocatore, perché anche dal vivo di solito inserisco un dungeon ogni otto o nove sessioni. Anche così sono spesso opzionali e quasi sempre mi affido al Five Room Dungeon, quindi sono tutt’altro che MEGA-dungeon.

Però poi ho avuto un’idea, un’idea interessante: scrivere qualcosa di simile, e al contempo qualcosa di utile per me. Perché in fondo un megadungeon non lo avrei probabilmente mai usato (ma su Eos, la mia ambientazione base, forse esiste una nazione-dungeon… una cosa alla quale devo ancora pensare un poco prima di buttarla giù su carta, se mai lo farò). Però ci sono altri tipi di strutture che possono tornarmi comode.

Così ho deciso di compilare una raccolta di isole. Su Eos c’è un grande arcipelago che è già stato luogo di alcune sessioni e di due avventure brevi. L’ho però appena tratteggiato, quindi questa è l’occasione per fare di meglio.

Ho deciso alcune regole personali che cercherò di rispettare. Non mi ucciderò se poi non sarò del tutto aderente, ma dovrebbero darmi una linea guida da rispettare. Speriamo bene.

  • Ogni giorno descrivo un luogo di un’isola e un PNG che abita in quel posto.
  • Ogni settimana concluso un’isola.
  • Posso recuperare i giorni perduti, ma in ordine, e non posso anticipare i giorni futuri.

Come potete notare questa parte sarà uguale per tutti gli articoli. In merito alle isole di Khard nel loro insieme, vi rimando al primo articolo, Dungeon23 – L’inizio | Il Blog Bellicoso.

Con questa isola raggiungiamo il primo mese ed è il caso di tirare le somme.
Per ora devo dire che sono piuttosto soddisfatto da come sto procedendo. Sono regolare e costante, mi ritaglio quei dieci-quindici minuti per scrivere il necessario. Potrei migliorare un po’ con il disegno delle mappe, ma spero che alla 52esima isola avrò acquisito almeno un tratto più sicuro! Non sto nemmeno usando molto i generatori casuali di luoghi. Non che ci sia qualcosa di male, ma sono lieto di avere ancora abbastanza inventiva da tirar fuori al volo una trentina di posti diversi senza bisogno di una mano.

L’undicesima isola

 

Il tema della settimana è Rumore.  Bh’an’she-Ti è un posto decisamente rumoroso, e anche per questo ho optato ad un nome che richiama ad un mostro noto per le sue grida e urla: la banshee. Una cosa che mi piace fare su Eos è prendere creature classiche e modificarle radicalmente. I vampiri di Eos sono piante, e alle banshee corrispondono spiriti dei villaggi khardiani. Hanno nomi diversi, ma funzioni simili. Bh’an’she-Ti è una sorta di citazione.

In realtà il motivo della cacofonia di Bh’an’she-Ti va ricercato nell’omonimo ongo’kisi, uno spirito meno bendisposto di altri verso i mortali. Dopo un conflitto particolarmente violento gli abitanti dell’isola sono riusciti a intrappolarlo usando un sistema già sperimentato in passato con spiriti ben più potenti: speciali obelischi di pietra incantati per intrappolare (letteralmente inchiodare) uno spirito ad un luogo fisico.
Bh’an’she è riuscito a sfuggire in parte alla trappola, spezzandosi in due parti: una rimasta intrappolata, una libera. Questa capacità di frammentarsi è molto frequente tra gli spiriti, che non hanno una distinzione tra corpo e anima. Per loro le ferite sono tanto fisiche quanto spirituali, e i mutamenti del corpo si riflettono nella natura stessa dell’ongo’kisi.

Le due metà dello sono quindi diverse dall’ongo’kisi nella sua interezza. La loro presenza ha plasmato l’isola e i suoi abitanti.
Bh’a per esempio è un luogo di pace, è il luogo dove lo spirito intrappolato assorbe suoni e rumori. Ma N’she è invece il regno del rumore… ma fortunatamente i suoi abitanti sono tutti sordi!

Ci sono catacombe misteriose, forse in comunicazione con un buco nel terreno dal quale emergono versi e parole, e poi una vallata che echeggia parole pronunciate altrove… Per non parlare del Padiglione Blu, un villaggio dentro e sotto un tendone magico, capitanato da una vecchia piratessa in cerca di un tesoro perduto!

Di seguito potete vedere direttamente le pagine dedicate all’isola. Piuttosto che trascrivere tutto preferisco offrirvi una visione diretta sul materiale.  Ho scritto tutto in maiuscolo per renderlo leggibile, non dovreste avere difficoltà. Spero.

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