Dungeon23 – ventunesima settimana

Mi sono imbarcato in una challenge, cosa inusuale per me.
Si chiama Dungeon23 e questo è il link al post originale. Teoricamente lo scopo di questo esercizio sarebbe quello di scrivere una stanza al giorno, un livello alla settimana, e così creare un megadungeon di 365 stanze. Ogni settimana ha un tema suggerito dall’autore del post, ma in realtà è tutto molto libero. Tanto più che ho già visto molti usare la sfida per scrivere cose diverse. Per esempio una casa al giorno, per una strada la settimana, per definire una città.

Inizialmente non pensavo di aderire a Dungeon23, perché i dungeon mi piacciono… in teoria. Idealmente. L’idea di un megadungeon mi piace parecchio, ma poi metterla in pratica è un’altra cosa. Ho giocato e gioco ancora molto via forum, e i dungeon sono proibitivi, lunghi. Forse questo mi ha plasmato come narratore e giocatore, perché anche dal vivo di solito inserisco un dungeon ogni otto o nove sessioni. Anche così sono spesso opzionali e quasi sempre mi affido al Five Room Dungeon, quindi sono tutt’altro che MEGA-dungeon.

Però poi ho avuto un’idea, un’idea interessante: scrivere qualcosa di simile, e al contempo qualcosa di utile per me. Perché in fondo un megadungeon non lo avrei probabilmente mai usato (ma su Eos, la mia ambientazione base, forse esiste una nazione-dungeon… una cosa alla quale devo ancora pensare un poco prima di buttarla giù su carta, se mai lo farò). Però ci sono altri tipi di strutture che possono tornarmi comode.

Così ho deciso di compilare una raccolta di isole. Su Eos c’è un grande arcipelago che è già stato luogo di alcune sessioni e di due avventure brevi. L’ho però appena tratteggiato, quindi questa è l’occasione per fare di meglio.

Ho deciso alcune regole personali che cercherò di rispettare. Non mi ucciderò se poi non sarò del tutto aderente, ma dovrebbero darmi una linea guida da rispettare. Speriamo bene.

  • Ogni giorno descrivo un luogo di un’isola e un PNG che abita in quel posto.
  • Ogni settimana concluso un’isola.
  • Posso recuperare i giorni perduti, ma in ordine, e non posso anticipare i giorni futuri.

Come potete notare questa parte sarà uguale per tutti gli articoli. In merito alle isole di Khard nel loro insieme, vi rimando al primo articolo, Dungeon23 – L’inizio | Il Blog Bellicoso.

 

La ventunesima isola

Il tema della settimana è Cenere. Ho deciso di popolare l’isola di athad: sono i tiefling dell’ambientazione, e teoricamente molti sono emigrati in questo arcipelago per fuggire ad una vita come cittadini di un impero malvagio. Ma non ne parlo spesso, mi rendo conto. Questo è un buon punto da dove partire per dei personaggi tiefling/athad: il luogo è inospitale e molti probabilmente non sopportano l’idea di vivere così vicino all’influsso del Nemico.

Ho anche deciso di mostrare come le isole di Khard non siano per nulla estranee all’influenza del malvagio Melnitar e dei suoi corrotti servitori. In particolare qui a Ja’io-Ti la corruzione è arrivata all’improvviso, pervertendo un campione del bene e rendendolo uno strumento temibile, posseduto da uno spirito immondo. Ma per fortuna almeno per ora questo immondo è imprigionato nel tempio, e avrà difficoltà a trovare il modo di uscire.

Non volevo rendere Ja’io-Ti un luogo senza speranza, sarebbe troppo banale. Anzi, qui ci sono almeno due punti da dove l’isola può tornare a prosperare, guarendo dal male che l’affligge: il druido elfico, e il nuovo ordine di paladini.
In particolare il secondo gruppo può essere interessante come punto d’inizio per dei personaggi di livello basso. Sarebbero delle reclute dell’ordine, senza ancora gli “speroni” da cavaliere. Alcuni potrebbero venire dall’isola, giovani attratti dalle armature e dall’aura di santità dei due fondatori; altri potrebbero essere arrivati qui dalla Teania per compiere il sacro dovere delle rispettive famiglie.

Il tempio, infine, è un perfetto dungeon di fine avventura. Potrebbe avere due parti, una è la pianta originale e l’altra è una parte mutata e perversa dai poteri di Melnitar. Ci sarebbero sicuramente dei tesori, e non pochi scontri: scheletri anneriti dal fuoco, piccoli elementali delle fiamme, persino qualche immondo minore e per concludere un BBEG nella figura di Ha’ma’oke. Il sacerdote corrotto potrebbe essere persino una sorta di “puzzle” da comprendere prima di essere affrontato. Forse la sua corruzione deriva da qualcosa di specifico, forse è un antieroe che può essere redento, o almeno compreso. Oppure questa sua debolezza di fronte a Melnitar è dovuta ad un suo punto debole, quale una persona amata o la paura della morte o un’hybris senza limiti… e giocatori astuti possono sfruttare tutto ciò per il proprio tornaconto.

Di seguito le foto dell’isola.

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