L’Affaire Hadozee

Ci risiamo.

Praticamente ogni nuovo prodotto deve passare al vaglio dei cosiddetti SJW. Non mi va di parlare di politica e ideologie in un blog sul gioco di ruolo. E so già che qualsiasi cosa io dica verrà interpretata a piacere da chi legge. Vi basti sapere che come ogni buon essere umano con un minimo di decenza sono contrario a razzismo, sessismo, violenza, prevaricazione, ingiustizia, guerra e altre brutture. Quelle che avvengono nel mondo reale.

Nel mondo della fantasia ritengo che tutto ciò che genera conflitto è degno di essere raccontato. E trovo profondamente sbagliato che il mondo della fantasia debba essere epurato da ciò che non piace del mondo reale.


Il fattaccio

La gente ora se la prende col nuovo prodotto della WotC, Spelljammer. Non perché sia un prodotto di scarsa qualità (costa troppo per quello che contiene, che è quasi zero), ma perché una delle “”nuove”” razze giocabili sarebbe razzista. Virgolettato doppio perché la specie in questione è precedente a Spelljammer, viene da un altro gioco che si chiamava Star Frontiers.

Si tratta degli hadozee, mammiferi capaci di planare grazie a delle membrane di pelle, un po’ come fanno petauri e scoiattoli volanti. Un tempo erano animaletti più piccoli, sono stati fatti evolvere con la magia fino a renderli senzienti e robusti per venderli poi come schiavi. Finché qualcuno non si è impietosito e li ha liberati. Da allora si sono lentamente diffusi tra i vari luoghi dello spazio.

Secondo qualcuno, tutto ciò ricorderebbe troppo da vicino la situazione degli schiavi africani portati in America, e si fanno anche parallelismi tra le navi negriere e gli spelljammer. Sapete no, entrambi i vascelli hanno delle vele, e la somiglianza finisce più o meno qui.

Il problema

Il problema pare essere proprio questo.
Non è la prima volta che si scatena un mezzo pandemonio perché D&D (o altri GDR) presenta qualche elemento razzista o sessista. E se sono cose che nel mondo reale mi farebbero ribollire di rabbia, devo dire che quando ne sento parlare in relazione ad un gioco la mia reazione è solo una: cringe. 

Parliamoci chiaro. La schiavitù è un elemento presente in numerose civiltà, per tutta la storia dell’uomo. Schiavizzare una persona è orribile, ma è anche efficiente ed è per questo che è stato fatto così frequentemente. Non è una giustificazione morale, badate bene, ma una spiegazione semplificata del perché sia stata praticata la schiavitù.

Dal punto di vista degli americani i casi più vicini di schiavitù sono senza dubbio quelli degli schiavi afroamericani. E naturalmente, dato che i discendenti di questi schiavi vivono tutt’ora in America (e non solo negli USA), è naturale che il popolo nel suo insieme sia particolarmente sensibile all’argomento.

Però qui stiamo parlando di un gioco di ruolo. Un gioco di ruolo dove (sorpresa) gli schiavisti sono sempre e comunque i cattivi.
Non voglio perderci troppo tempo, perché… uff, perché ne abbiamo parlato tutti alla nausea. Ma quello che avviene nel gioco non avviene nel mondo realeAltrimenti saremmo tutti assassini, con tutti i nemici uccisi nelle nostre avventure!

La WotC ovviamente si è difesa pubblicando il buon vecchio:

We (Wizards) recognize that some of the legacy content available on this website does not reflect the values of the Dungeons & Dragons franchise today. Some older content may reflect ethnic, racial, and gender prejudice that were commonplace in American society at that time. These depictions were wrong then and are wrong today. This content is presented as it was originally created, because to do otherwise would be the same as claiming these prejudices never existed. Dungeons & Dragons teaches that diversity is a strength, and we strive to make our D&D products as welcoming and inclusive as possible. This part of our work will never end.

Non che sia servito a qualcosa.
Superiamo però lo scoglio della schiavitù nei mondi fantasy. Io la ritengo necessaria proprio per intavolare determinate narrazioni. Non quelle dove i giocatori interpretano ricchi possidenti terrieri con migliaia di schiavi… quelle dove i giocatori interpretano ex-schiavi, rivoluzionari, eroi che lottano contro un sistema corrotto. E spezzano le catene. Ma andiamo oltre…

Considerazioni

Ormai dovrebbe essere chiaro che non possiamo giudicare il passato con gli occhi del presente. Specie se gli occhi del presente sono miopi. I vecchi prodotti della TSR sono problematici a livello razziale e culturale? Può essere, non necessariamente e non sempre.

Ma in questo caso? Non c’è letteralmente niente nel manuale che possa anche solo lontanamente far pensare ad un paragone hadozee-schiavi africani. Eppure Twitter esplode di commenti sul razzismo della WotC.

Addirittura c’è chi si scaglia contro queste tre immagini, dicendo che sono rappresentazioni razziste! In particolare pare che abbia gran torto l’illustrazione del bardo, perché ricorda i “minstrel” stereotipati che i bianchi americani usavano per rappresentare i neri. Uh… eccetto il fatto che non c’è molta somiglianza. Anzi.

Gli hadozee erano schiavi, come è capitato a innumerevole razze, specie, culture e persone in tanti mondi immaginari. So che negli USA il concetto di schiavitù è intimamente legato alla loro storia, ma non tutto ruota attorno ai loro trascorsi storici. Gli hadozee sono scimmie che volano, per gli dei, sono a mala pena umanoidi. Metà del loro bg riguarda l’evoluzione forzata che hanno subito, l’altra metà la schiavitù.

Trovo incredibile (ma non tanto) il miopismo di chi si sofferma su questo, e non sul fatto che il manuale di Spelljammer non ha regole per le Spelljammer. Si perde molto più tempo a valutare la percezione di un gioco piuttosto che la sua sostanza.

 

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