La Fabbrica dei Mostri 6 – I Licantropi di Eos

Questa serie di articoli potrebbe avere una breve durata. E sicuramente sarà una serie discontinua e con ritmi irregolari. Per le mie avventure modifico dei mostri, o li creo da zero. E di recente ho trovato questo sito che mi sta facilitando il lavoro. 
Di tanto in tanto posterò qui le mie creazioni, con qualche spiegazione.
I blocchi di statistiche saranno in inglese, perché… il sito è in inglese, e tradurre tutto mi richiederebbe più tempo di quanto non voglia dedicarci. 

Ci sono mostri che sono universalmente noti, perché fanno parte del nostro immaginario da moltissimo tempo. Un bel modo per rendere unica la propria ambientazione consiste nel prendere questi “mostri sacri” e trasformarli un po’. Non troppo, devono ancora essere riconoscibili, ma abbastanza da renderli unici e tipici.

Per Halloween ho narrato un’avventura a tema horror, con alcuni elementi che potevano dare l’idea che ci fosse un licantropo in ballo. In realtà non era così, e in realtà su Eos (il mio mondo di gioco) non ci sono veri e propri licantropi… ma io ho giocato con i preconcetti dei giocatori. Li ho ingannati, proprio perché uno dei pilastri dell’horror è l’ignoto. Sapere che il nemico è un licantropo lo rende meno temibile; credere che il nemico sia un licantropo e poi essere colti alla sprovvista dalla rivelazione… è sicuramente più divertente, non credete?

i figli di falos

Nella mia ambientazione gli halfling si chiamano hoflin (preferisco un suono meno anglofono, in questi casi) e sono un popolo nomade. La loro vita si sviluppa attorno alla filosofia del Viaggio: un hoflin nasce e muore durante il Viaggio, trascorrendo pochi giorni in ogni luogo e fermandosi per lunghi periodi solo per svernare o in situazioni davvero gravi. Gli hoflin che interrompono il Viaggio troppo a lungo cominciano a perdere le capacità innate della loro specie e subiscono un lento ma visibile cambiamento fisico. Diventano noflin, crescono leggermente in taglia e massa corporea e nel giro di qualche generazione finiscono per somigliare a degli umani un po’ più bassi del solito.

Questo è quindi uno dei pochi casi, su Eos, di una razza culturalmente monolitica: il Viaggio è un imperativo religioso ma anche biologico.

Figli dei lupi

Sappiamo cosa succede agli hoflin che smettono di compiere il Viaggio. Ma cosa succede a quelli che non si fermano mai, che si perdono nei meandri del Viaggio? In realtà è un evento raro, ma può capitare che un hoflin venga preso da una smania, un istinto che gli impone di fuggire dal resto della carovana e di continuare il Viaggio da solo. Chi rifugge questa sensazione diventa violento e aggressivo e ben presto viene ostracizzato dalla carovana: si ritiene che disobbedire a questa chiamata sia un’offesa verso Falos e nessuno vuole condividere la punizione che ne seguirà. L’hoflin “benedetto” viene esiliato o scacciato con la forza se non provvede ad allontanarsi da solo.

A quel punto il povero vagabondo si sente chiamare dalla natura incontaminata, abbandona le strade battute e si addentra nelle zone più selvagge e lontane dalla civiltà. Pochi sanno di preciso cosa accada all’hoflin a quel punto, ma secondo alcuni incontra un messaggero di Falos e riceve un dono. Secondo certe leggende questo dono è una spada dalla lama sottile ma indistruttibile; altre storie parlano di un anello, una pelliccia di lupo o un paio di stivali che non si consumano mai. Se l’hoflin rifiuta il dono è libero di tornare alla propria vita di un tempo.
Se lo accetta, però, abbandona per sempre la propria identità è diventa un virdulf.

Si dice che i virdulf siano hoflin che possono assumere l’aspetto di lupi, volpi o sciacalli… e c’è invece chi ritiene che sia l’opposto: gli hoflin diventano lupi e possono riprendere la forma umanoide solo per ingannare il prossimo. Una maschera, per così dire.
Solo la magia e l’argento possono ferire un virdulf, che sia in forma hoflin che in quella animale può invece dimostrarsi un combattente davvero pericoloso, specie perché raduna attorno a sé lupi comuni, pronti ad obbedirgli come se fosse il loro capobranco.

I virdulf, secondo la leggenda, non muoiono di vecchiaia. I più anziani sono conosciuti come herre virdulf (si può tradurre come “capo dei virdulf” o “nonno virdulf”) e sono decisamente temibili. Si dice che possano strappare l’anima alla preda e costringerla ad abbandonare il mondo dei mortali, e che facciano anche da guida agli spiriti dei defunti rimasti intrappolati troppo a lungo su Eos. Gli herre virdulf sono cacciatori di spettri, ma anche guardiani di luoghi sacri e (in certi casi sfortunati) capi di briganti. Nonostante la mole (sono ben più grandi di un comune lupo) sono predatori eccezionali e sono anche resistenti agli incantesimi! Scambiarli per dei normali lupi è impossibile. Un giovane virdulf può sembrare un canide muscoloso e stranamente intelligente (può anche parlare, ma di rado lo fa); ma un herre virdulf è spesso circondato dalle ombre, o da brandelli di nebbia; ha quasi sempre qualche elemento molto evidente che lo identifica come un essere innaturale.

Kikradan dei Prati Fischianti, un herre virdulf protagonista di alcuni racconti ha tre occhi luminosi come stelle ed esalava una nube di cenere ad ogni respiro.
Fratello Crudele, che si dice infesti ancora le foreste centrali della Teania, appare in molti resoconti come un cane da pastore con il vello fatto di rametti, foglie morte e terriccio.

La natura dei virdulf è variabile: alcuni sono feroci predatori che attaccano le persone e le divorano. Altri sono poco più che animali, liberi nel corpo e nell’anima. Alcune storie li vedono come servitori di Falos, altre come individui puniti dal dio per qualche oscura ragione. La presenza dei virdulf è spesso ammantata di mistero e con il tempo sono nate innumerevoli leggende e favole con protagonisti licantropi. L’immaginario popolare può essere tremendamente diverso dalla realtà…

cuore selvaggio

Ci sono alcune differenze tra un licantropo del Monster Manual e un virdulf. Innanzitutto i licantropi di Eos sono tutti hoflin, sono considerati dei fatati e non possono infettare altre persone con il loro morso. Non si può diventare licantropi, almeno non così. Sicuramente qualche incantatore dissennato ha trovato un modo per mutare la propria natura e diventare un ibrido lupo-umano… ma non ha niente a che vedere con Falos e con il Viaggio.

A livello meccanico ci sono meno differenze, a parte il fatto che il virdulf ha il pounce, la capacità lucky degli hoflin e il pack tactics da usare in concomitanza con i “suoi” lupi. Può combattere anche in forma hoflin, e se la cavicchia… ma di solito preferisce giungere in battaglia già trasformato in lupo. In quella forma è più veloce e ha la pelle più spessa.

Un po’ diverso è l’herre virdulf.

Innanzitutto è più forte di un virdulf normale, e ciò è dovuto principalmente ad un aumento di dadi vita. Ha però anche la resistenza agli incantesimi e un morso particolarmente spiacevole, visto che può ridurre la vita massima della vittima e al contempo guarisce le ferite del mostro. Se per caso coglie un avversario in carica gli può infliggere 2d8+4d6+4 danni. Al mio tavolo un colpo critico infligge i dadi dell’attacco (tirati normalmente) più i danni massimizzati dell’attacco stesso. Una spadata da 1d8+3 infligge 1d8+11 danni con un critico. Un herre virdulf arriva a fare 2d8+4d6+44 danni con un critico. Non è male, specie perché può poi fare subito dopo un secondo morso come attacco bonus se getta la vittima a terra!

non solo lupi

Il lupo, la volpe e il cane sono i tre animali sacri di Falos. Di solito un virdulf assume quell’aspetto… ma non è necessario che sia sempre così, non trovate? Potrebbero esserci regioni del mondo dove queste creature non sono comuni, o dove Falos è venerato dagli hoflin con un aspetto un po’ diverso. Potrebbe essere un ghiottone o un tasso, oppure un draco piumato (un teropode come un tirannosauro o un velociraptor). Magari è una martora gigante, o una iena delle nevi.

In seconda battuta, non è detto che tutti gli “uomini-bestia” di Eos debbano essere virdulf: la magia permette molte altre possibilità. Nel precedente articolo sui vampiri ho detto che gli aelfyr cambiano aspetto a seconda del luogo dove vivono: alcuni potrebbero diventare parzialmente bestiali. Oppure potrebbe trattarsi di una maledizione klaya inflitta da una strega o da uno skaldo.
Qualche tempo fa avevo scritto una one-shot (che prima o poi pubblicherò qui) su un mago che per entrare in un tempio protetto dalla magia ha sostituito il proprio cuore con quello di un orso, in modo da non essere percepito come umano dai guardiani mistici all’ingresso. Ha funzionato, ma… esatto, c’è un’ovvia controindicazione nello strapparsi il cuore dal petto e nel metterci al suo posto quello di un dannato grizzly!

NOTA: Eos è l’ambientazione che uso quando gioco con il mio gruppo. Una delle nostre houserule stabilisce che tutte le CD debbano partire da 10 invece che da 8. Per questo motivo le CD dei mostri qui presenti sono più alte del dovuto. Non è un errore. Voi abbassatele pure (o no, se preferite così).

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