I Nuovi Mostri – 28 – Demoni (parte 2)

Questa serie di articoli ha lo scopo di rendere i mostri più interessanti e divertenti. Come DM mi ritrovo spesso a modificare la descrizione fisica di un determinato mostro allo scopo di adattarlo alla storia che sto costruendo con i giocatori. A volte i manuali aiutano a trovare idee alternative, altre volte no. I Nuovi Mostri si occuperanno del cosiddetto refluff: ovvero come rendere un mostro unico e memorabile senza toccare nemmeno una delle sue statistiche. In realtà so già che qui e là fornirò anche alcune varianti meccaniche, ma si tratterà comunque di piccole modifiche.
Comincerò con le creature del Manuale dei Mostri.

Arriviamo alla prima delle macro categorie mostruose, quella dei demoni. Ne vedremo delle belle con i diavoli e i draghi, nei prossimi mesi. Insomma, la “D” è una lettera impegnativa!

Ora ci occuperemo dei demoni più potenti e pericolosi. Lo scorso articolo si è perso in una serie di descrizioni e credo abbia mancato totalmente il punto. Cose da fare: riscrivere il primo articolo sui demoni. Prima o poi…

Questa volta voglio essere più diretto e tornare al vecchio concept di questa rassegna: non descrivere i mostri così come stanno, ma riutilizzarli in modo alternativo. Anche perché dobbiamo occuparci di un bel mucchio di mostri, anche questa volta. Per la precisione sei demoni diversi. Per fortuna alcuni sono abbastanza semplici e diretti!

glabrezu

Ho una fascinazione per questi infami tentatori, ma a livello di statistiche li trovo decisamente mediocri. Sono fisicamente formidabili e hanno un paio di incantesimi che fungono da ottimi assi nella manica… ma non possono davvero tentare un mortale! Insomma, dovrebbero avere Desiderio o qualcosa del genere.

Personalmente io preferisco usare il Glabrezu come luogotenente abissale, un leader astuto che utilizza la forza bruta per tenere in riga i propri servitori. Secondo me offre un buon contrasto: un grosso mostro tutto muscoli che, in realtà, è piuttosto astuto e carismatico e pronto ad un dialogo civile. Colpo di scena, non appena il nemico abbassa la guardia il Glabrezu gli si avventa contro per farlo a pezzi. Cool.

Un bel modo per refluffarlo, a mio avviso, è giocare proprio su questa dualità tra astuzia e forza. Due possibili interpretazioni:

  • Il Glabrezu appare come un’orripilante massa di muscoli, il volto assente e sbavante, un classico bruto idiota. Eppure… eppure è lui la mente dietro al complotto per uccidere il re. Lui, non il mago di corte, che altri non è se non un semplice burattino nelle sue mani. Il colmo è che fino alla fine nessuno si accorgerà della cosa. Nemmeno il mago!
  • Il Glabrezu è magro, sottile, emaciato. Il suo corpo è visibilmente debole, e tutti si aspettano di avere a che fare con un qualche tipo di incantatore… finché non ci si avvicina troppo! A quel punto il demone mostra la propria vera forza squarciando le vittime usando le lunghe braccia scheletriche!

yochlol

Questo schifoso ammasso di muco è uno dei servitori più fidati della dea Lolth, signora dei ragni e dei drow. Una mutaforma provetta, può assumere i seguenti aspetti: candela mezza sciolta, drow femmina, ragno, nebbia. Decisamente un avversario difficile da affrontare, di solito viene introdotto dai master che vogliono variare un po’ gli incontri contro i drow… dopo il decimo scontro tra il party e una marea di ragni o elfi oscuri (o drider!) le cose si fanno stantie.

Come possiamo migliorare la Yochlol? Prendendo spunto dalla sua lore e scrivendone una nuova. Semplicemente è un archetipo di demone-seguace di un singolo dio, e dal dio stesso riceve poteri e influenza. Le Yochlol hanno aspetto di ragno e drow perché sono servitrici di Lolth.

Ma se fossero creature di Palthraa, signore della giungla, del sole e del fuoco? Un principe demone piuttosto potente che è riuscito a sottomettere un gran numero di mortali ed è ora adorato come un vero e proprio dio. Ecco, le sue Yochlol sarebbero in grado di trasformarsi in giaguaro, amazzone o nugolo di mosche, e la loro forma naturale sarebbe quella di un ammasso di liane fangose e umide.

Oppure potrebbero essere i figli demoniaci di Oko-kai, il crudele dio degli squali e della morte. Tra i popoli delle isole si dice che certi squali giganteschi possano prendere la forma di bellissime donne, o di una nebbia caliginosa che fa perdere le navi.

nalfeshnee

Demoniaco anche solo nel nome, è orribile nel corpo e nell’animo. Come altri demoni promette molto a livello di lore, ma poi è meccanicamente un bruto. Anche il suo horror nimbus non è che un modo per spaventare le vittime, non un vero incantesimo.

Ora, personalmente penso che il Nalfeshnee debba essere un incantatore. Ergo io gli toglierei il nimbus e pure il morso. Abbasserei i dadi vita da d10 a d8 e poi gli appiopperei le capacità di lancio incantesimi dell’Arcimago. Il demone è un GS13, l’arcimago un GS12, le modifiche secondo me equilibrano i due gradi di sfida. Ovviamente diventando un incantatore vero e proprio il demone si affianca a degli scagnozzi, e tende ad evitare la mischia.

marilith

Dopo la succube (che ora è un fiend più generico) è l’unico demone con sembianze chiaramente femminili… ma non è un demone che gioca sulla seduzione e l’inganno. Al contrario, è una spadaccina terrificante e una condottiera incredibile.

Tutte le sue capacità vertono sull’uso delle armi: compie ben sei attacchi con le proprie spade, e uno con la lunga coda da serpente. Inoltre può usare una reazione per ogni turno, e può parare ogni turno! In pratica è un turbine di lame da piazzare nel mezzo del party. Di solito la Marilith entra in combattimento spalleggiata da un gran numero di alleati, sfruttando tutti i vantaggi che può ricavare dal posizionamento, dal terreno di battaglia e dalle altre condizioni presenti.

Questo significa che forse la Marilith non dovrebbe semplicemente caricare: potrebbe benissimo usare quelle sei braccia per altre cose. Magari per impugnare tre archi o tre balestre (o sei balestrini magici che si ricaricano da soli!). O sei asce da lancio.

Il problema della Marilith è che come altri demoni è già molto codificata: condottiera con sei braccia, astuta ma poco incline ad usare la magia. Infatti ha solo un teletrasporto a corto raggio a volontà, e null’altro. Peccato, perché a me piace l’idea di una demonessa a sei braccia che possa lanciare incantesimi. Ora, trasformarla da un guerriero puro ad un incantatore a tutto tondo potrebbe richiedere un cambiamento troppo drastico. Ma perché non concederle un attacco a distanza magico?
Per esempio, ogni turno potrebbe lanciare sei Eldritch Blast, sommando il Carisma a ciascun attacco. Non è male, sono sei attacchi da 1d10+5 danni da forza per turno. I suoi attacchi in mischia faranno comunque più danno, in media, e se non impugna armi non può usare il parry. Però se la Marilith si posiziona bene può arrivare a trasformarsi in una specie di torretta semovente (che può teletrasportarsi).

Possiamo anche giocare un po’ con l’aspetto esteriore. Ha sei braccia e una coda. Potrebbe avere anche sei gambe ed essere una specie di bebilith-mezzo-demone. Oppure essere acquatico, un ibrido demone-piovra e usare i tentacoli a mo’ di arti superiori (la coda rappresenta la massa di braccia-tentacoli più corte, mentre le sei braccia sarebbero i veri e proprio tentacoli lunghi e flessibili, come i due del calamaro gigante).

Goristro

Un demone che ha “gore” nel nome ed è legato a Baphomet, demone dei minotauri… cosa sarà mai? Un demone minotauro, ovviamente. A parte la capacità di ritrovare sempre la strada (come i minotauri veri e propri, non può perdersi), il Goristro è semplicemente una macchina di morte. Come già altri demoni non ha altro nel proprio arsenale che una montagna di muscoli e una montagna di cattive intenzioni.

Però è un demone talmente blando che può essere ridipinto con i colori che vogliamo, proprio come ho fatto più in alto con la Yochlol. Baphomet è il demone dei minotauri. Ma in una terra più esotica e orientaleggiante potrebbe esserci un demone delle tigri (delle manticore!). Oppure un signore del male che come simbolo ha il possente elefante, titano dalla pelle invulnerabile. Allora il Goristro potrebbe assumere aspetti diversi.

Di solito questo è il mio modus operandi: se un mostro è meccanicamente blando, allora lo rendo più interessante con qualche elemento puramente visivo o narrativo. Il Goristro in sé non è memorabile, ma forse la sua capacità di ritrovare sempre la strada non deriva dall’essere un minotauro, ma dal suo ruolo primario. Il Goristro potrebbe essere il predatore alpha dell’Abisso, il demone che un Principe Oscuro sguinzaglia contro gli avversari più temibili. Colossale, eppure in qualche modo meno rumoroso di quanto non si potrebbe credere, segue la preda e infine la carica in un poderoso balzo, colpendola con il muso irto di zanne e corna. La sua capacità di distruggere facilmente muri ed edifici può tornargli utile per stanare le prede!

balor

Un tempo si chiamava balrog, ma per motivi di copyright è stato cambiato in balor. Tutto il resto è rimasto identico, e infatti è un energumeno di fuoco e ombre che impugna una spada e una frusta di fuoco. Nel Manuale del Mostri è il demone più forte, il sommo signore. Ovviamente è il sommo signore dei demoni dopo i Principi Demoni.

Sarà per la somiglianza con il balrog, sarà che il suo corrispettivo diabolico (Pit Fiend) è praticamente identico, ma a me il Balor è sempre parso un po’ blando. Per carità, affrontarlo deve essere davvero epico, ma è quasi banale. Per me non ha il carisma del drago antico e non ha il “fattore wow” di altri uber-mostri. Soprattutto non rispecchia il caos dell’Abisso. Insomma, i demoni sono caos incarnato e quelli minori sono probabilmente mossi dall’istinto di morte e distruzione, e sono a mala pena senzienti. Ma quelli più potenti sono individui a tutto tondo, dominati dalla volontà di distruggere e spargere caos. Non dovrebbero essere omologati.

Dunque perché non adattare i Balor ai loro sommi Padroni Oscuri? Metto le mani avanti: non sono certo io il primo ad averci pensato. Anzi, ho visto degli artwork dell’avventura Descent into Avernus che mostrano demoni al servizio di Yeenoghu il demone iena. Ricordano un po’ gli gnoll ed è ben chiara a chi vada la loro fedeltà.

Vediamo ora i Balor di alcuni dei principali Signori dei Demoni.

  1. Quelli che seguono Demogorgon hanno tratti scimmieschi, sono villosi e meno poderosi degli altri Balor. I più potenti hanno una seconda testa, spesso poco più che una bocca e un paio (o più) di occhi che emergono dal ventre. A volte un Balor particolarmente forte può avere una seconda testa vera e propria completamente sviluppata e al posto giusto. Questi individui sono schizoidi e paranoici, e tendono a cambiare spesso idea. I loro piani sono caotici e imprevedibili, ma sempre nefasti.
  2. Orcus ha selezionato alcuni dei Balor più fedeli e crudeli e li ha sottoposti ad un rituale necromantico. Ora sono più vicini ad essere dei non morti che degli immondi, ma in cambio riescono a manipolare la vita e la morte. Alcuni sembrano scheletri di demoni avvolti in vecchi sudari, altri percorrono un costante ciclo di putrefazione e guarigione, e altri ancora hanno il corpo grigio e deperito dei ghoul. (Nota: sostituite i danni da fuoco e l’immunità al fuoco con danni necrotici e immunità ai danni necrotici. Il Balor diventa resistente al fuoco).
  3. I più bizzarri tra i Balor sono forse i servi di Juiblex, il demone delle melme e della gelatina. Assomigliano a masse di fango verdastro con una vaga parvenza umanoide e grandi ali membranose. Quando si alzano in volo gocciolano acido e viscidume ovunque, e sono coperti da occhi rossi privi di palpebre. Alla bisogna emergono pseudopodi che possono stritolare le vittime, divorarle staccando la carne dalle ossa o anche tagliare la pietra più resistente. Uccidere questi Balor è davvero difficile dato che i corpi molli e liquefatti non fanno che ricomporsi e riformarsi. (Nota: sostituire i danni da fuoco e l’immunità al fuoco con danni acidi e immunità ai danni acidi. Il Balor non ha la capacità Death Throes, ma quando muore si riforma in 1d4 round con 1/2 dei punti ferita massimi. Il nuovo Balor non ha questa capacità. Oppure sì, se volete…).
  4. Malcanthet ha tra i suoi luogotenenti alcuni Balor “comuni”. Ne apprezza la forza e la brutalità, ma non sono i suoi consorti favoriti. La regina delle succubi ha plasmato alcuni Balor dalle sue stesse figlie, dando loro un aspetto minuto, quasi fragile, e incredibilmente affascinante. Queste bellissime demonesse sono tanto belle quanto crudeli, e possono strappare l’anima e la mente di un mortale con carezze dolci ma letali. (Nota: sostituire i danni da fuoco e l’immunità al fuoco con danni psichici. Il Balor diventa resistente al fuoco. Perde l’attacco con la spada e Death Trhows. Il Balor è di taglia media, riducete i danni in mischia della frusta da 2d6 a 1d10, ma può compiere due attacchi per turno. Possiede anche Charm e Draining Kiss come la Succube, ma con CD20).

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