Fly like a butterfly, steal like an artist

Purtroppo il titolo, tradotto in italiano, non rende a sufficienza. La versione originale è “Fly like a butterfly, sting like a bee”, ovvero Vola come una farfalla, pungi come un’ape. 


Comunque, il senso del titolo è il seguente. Il vero segreto dei veri artisti è saper “rubare” in modo capillare. Il punto è proprio questo. Se dopo aver visto un film lo riproponete così com’è ai vostri giocatori sotto forma di avventura… ecco, è una copia, ma di scarsa qualità. Non fraintendetemi: magari siete già dei Narratori esperti e riuscirete ad adattare bene la storia al nuovo medium. E non c’è nulla di male nell’utilizzare una storia che ci ha colpito e ci è piaciuta.

Però c’è un modo migliore per farlo: raccogliere queste ispirazioni e rielaborarle, cambiarle un po’, farle sedimentare e fermentare nella propria immaginazione. A quel punto avrete a disposizione una poltiglia che potete riplasmare a piacimento. Con il tempo il processo diventa automatico e istintivo.

Ma come iniziare?
I Narratori più scafati sanno già farlo. Questo in effetti è un articolo per i nuovi Master, per chi sta muovendo i primi passi.

Creare il nostro Catino delle Idee

Si poteva trovare un nome migliore? Certo. MA mi piace molto l’idea di un Catino per raccogliere le idee, più che uno scrigno o un baule. E sono convinto che Danzelot lo Spaccasillabe sarebbe fiero di me. L’unza si tiene nei catini, è risaputo.

Io personalmente ho una serie di documenti google che utilizzo per scriverci tutto quello che mi passa per la testa. Alcuni sono strettamente legati ad avventure che sto giocando o che sto scrivendo. Ma uno è impiegato per tutto il resto: il Catino. Qui ci metto ogni più piccola cavolata che mi passa per la testa. Alcune delle idee che ho segnato di recente (giusto per darvi un’idea del tono):

  • I nani hanno una forma di teatro simile al kabuki, ma con le acconciature della barba al posto delle pitture facciali;
  • Zombie elettrici: costruiti con delle “batterie” nel corpo, ci sono archi di fulmini tra uno zombie e l’altro. Se muoiono esplodono;
  • Illusionista basato sui profumi. Collegato con la gelatina profumata di Eos?
  • Avventura in viaggio degli hoflin, come Wolf’s Rain?

Come potete vedere alcune sono idee abbastanza precise, altre invece pongono solo delle ipotesi o degli spunti da rielaborare. Molti probabilmente non li userei mai. Però possono sempre tornare utili. Soprattutto queste idee resteranno qui a macerare, e magari tra un anno avranno la loro utilità. Tra un anno potreste non ricordare esattamente come siete giunti a certe trovate, cosa le hanno ispirate. E magari le rielaborerete e cambieranno ancora, e saranno qualcosa di completamente nuovo. Capite il senso?

Un esempio: dai Bambini Verdi di Woolpit alla città sotterranea di Thusia

Da ragazzino ho letto su un libro la storia dei Bambini Verdi di Woolpit. Nel medioevo, presso questo villaggio del Galles, comparvero un bambino e una bambina dalla pelle verde. Parlavano una strana lingua e mangiavano solo cibo verde. Il maschio si ammalò e morì, mentre la femmina sopravvisse, imparò la lingua locale, imparò a mangiare cibo di vari colori e prese un incarnato più normale. Nessuno all’epoca riuscì a dare una spiegazione ragionevole dell’evento, e anche oggi si possono solo fare delle ipotesi. Una sostiene che i due soffrissero di una qualche forma di malnutrizione.

La cosa mi ha sempre colpito, ma è rimasta relegata nel fondo del mio cervello per un paio di decenni.

Poi è riemersa mentre pensavo a come caratterizzare Eos, la mia attuale ambientazione. Tra i vari popoli umani ve n’è uno che vive sottoterra. Sono isolati dal resto del mondo (e molti ignorano che esista) e venerano strani cristalli verdi. Lontani dal sole e dalle altre genti hanno sviluppato strani costumi e sono sempre più lontani dalla stirpe degli umani. Hanno la pelle bianco-verdastra, anche se parte del colore è data dall’illuminazione dei cristalli, e conoscono bizzarri incantesimi di luci, scintille e radiazioni. Parlano una lingua antica e degenerata e onorano un dio morto da tempo.

A prima vista non sembra, ma devono la loro esistenza proprio ai due bambini verdi di Woolpit. Inizialmente infatti avevo pensato di introdurre questo popolo con due bambini che, raggiunta la superficie, sarebbero poi stati trovati dai personaggi. Ho scartato l’idea, ma l’ispirazione è rimasta!

Naturalmente Woolpit non è l’unica base per Thusia. Ci sono altri spunti che giungono da altrove. La teoria del mondo cavo, il Sottosuolo “classico” di D&D, le civiltà perdute delle storie Sword&Sorceries, i falmer di Elder Scrolls, i morlock originali (e quelli di D&D)…

E questo è quanto, in merito agli abitanti di Thusia. Sono un piccolo dettaglio dell’ambientazione e della campagna, però sono memorabili. Non faranno saltare i giocatori sulle sedie per lo shock, non sono certo così originali. Però sono diversi dai soliti drow o duergar che avreste potuto usare al loro posto, no?

Collegamenti inaspettati: i migliori amici del worldbuilder

Ebbene sì. In fondo è così semplice. Il modo migliore per produrre buon materiale e tessere una serie di collegamenti improbabili.
Una cosa che mi piace fare molto quando cerco di rendere una razza interessante, per esempio, è ispirarmi agli animali. Gli animali sono fantastici. In particolare cose come la socialità e la sessualità animale. Per esempio sul web ho trovato un sacco di vignette come questa qui sotto:

Un comportamento peculiare. Potrebbe essere interessante legarlo ad una delle razze di Eos, declinandolo a livello sociale oltre che biologico. Giusto per renderla un po’ diversa dalle altre.
I nani che seguono la tradizione possono appartenere ad una di tre categorie.

  1. Al ramo principale di un trog (clan) = lucertola dalla gola arancione. Sono i più ricchi, prestigiosi e coccolati; possono fare quasi tutto ciò che vogliono perché dettano legge. Non solo, ma hanno accesso all’equipaggiamento migliore, al cibo migliore, a condizioni di vita e lavoro migliori. Sono anche vincolati ad una serie di legami intra-trog che rendono la discendenza forte e fertile. Probabilmente hanno anche un compagno o una compagna di vita ai quali sono legati sentimentalmente… ma molti sono sposati con un partner ufficiale al solo scopo di generare la giusta prole. Entrambi i ruoli (partner e amante) sono molto ricercati perché offrono una sicurezza economica e una posizione sociale notevoli.
  2. Ad un ramo secondario del troglucertola dalla gola azzurra. Viceversa un nano di un clan minore ha poche possibilità di contrarre un matrimonio di grande valore. Di solito si unisce ad un pari-casta, un altro nano che viene da un ramo secondario del medesimo trog, o di un trog diverso. Non è raro che i matrimoni avvengano anche per amore, perché i trog gestiscono le ricchezze internamente. Sposare la figlia di un mercante non vi darà accesso al suo denaro, che resterà nella famiglia del mercante. Il vantaggio di un matrimonio tra nani di alta levatura sta nel valore di una discendenza aristocratica e nelle alleanze politiche. Cose che i rami secondari non possono che invidiare.
  3. A nessun troglucertola dalla gola gialla. I senza trog sono servitori, ma non sempre. A volte possono avere anche del potere (non del prestigio) legato magari a competenze o conoscenze personali. Non è raro però che instaurino relazioni sentimentali o sessuali con nani di levatura ben maggiore. I motivi possono essere molti per entrambe le parti. Per il senza clan è la porta di accesso ad un mondo altrimenti inaccessibile. Per l’aristocratico può essere il brivido del proibito o la possibilità di avere un partner privo di potere. In effetti, un amante senza trog non è un rischio: non potrà ereditare nulla, i suoi figli difficilmente potranno essere accolti nel trog, non può avere mire politiche.

Così molti nani senza trog gravitano attorno a coppie sposate, diventando amanti di uno o di entrambi i componenti. Ciò è molto più raro che avvenga con coppie di “gole azzurre” perché queste si formano più spesso per ragioni sentimentali e anche perché la minor distanza sociale può rendere le cose problematiche.

Da un’immagine ho estratto qualcosa di unico, che rende i nani molto più intriganti. Non sono più (solo) scozzesi bassi e abitanti del sottosuolo, ma hanno una strana vita sentimentale che può dare adito ad infinite sotto-trame. Complotti. Intrighi. Matrimoni segreti…

Basta davvero poco. Createvi il vostro Catino, riempitelo un po’ tutti i giorni e poi vedete cosa ne esce. Risultato assicurato!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.