Recentemente ho giocato (finalmente!) a Rinascimento, il bellissimo gioco OSR nostrano creato da Pedro Celeste. Qui trovate tutto il materiale gratuito creato da Pedro, ma su Itch (e su vari blog) troverete anche altre avventure.
Ho anche dato una mano, marginalmente, alla stesura del materiale per l’edizione 2.5: ho scritto alcune delle nuove classi e ho fatto un po’ di proofreading. L’avventura che ho giocato è Puzza di Pesce di Gregorio – Viandante. Nel corso della sessione non siamo riusciti ad esplorarla completamente, ma è comunque stata una bella esperienza, una giocata divertente. Ringrazio sempre Gregorio per questo fantastico bestiario!
Così come mi capita sempre in questi casi ho deciso di mettermi in gioco pure io e scrivere uno scenario per Rinascimento. Non nascondo che l’ispirazione di questa avventura viene in parte da Puzza di Pesce, che tra l’altro è ambientato sempre in Liguria. Ci ho ficcato dentro un po’ di bambini in pericolo e un po’ di bambini che sono un pericolo.
NOTA: Rinascimento 2.5 ha alcuni aggiornamenti sulle regole, nuove classi e nei prossimi tempi vedrà la luce anche un manuale per i Master con molto materiale succoso. Ma come potete facilmente intuire non è poi così diverso da Rinascimento 2. Potete giocare questa avventura con qualsiasi versione di Rinascimento abbiate tra le mani. E si può facilmente convertire ad altri sistemi OSR e perché no, anche a D&D o Call of Cthulhu.
NOTA2: per chi fosse interessato ho caricato il PDF dell’avventura anche su Itch, QUI.
Introduzione
De pé russu mancu a vacca, ovvero di pelo rosso nemmeno la vacca: è un detto ligure che mette in guardia contro chi ha i capelli rossi. Stiamo infatti parlando di gente scottata dalle fiamme dell’inferno, ed è cosa notissima che le donne dai capelli rossi siano tutte streghe o come si dice qui, bazure. Lo stesso discorso vale anche per gli uomini e i bambini, e persino per le bestie.
In un villaggio dell’entroterra ligure c’è quasi sempre stata un’improbabile concentrazione di persone coi capelli fulvi, ma da circa dieci anni tutti i nuovi nati hanno questo tratto. Una maledizione? L’opera del demonio? Una congiura di tutte le donne ai danni dei mariti?
La realtà è spesso più fantastica della speculazione: questa epidemia rubra è responsabilità di un alchimista e savio intento a studiare gli effetti dei colori su persone e animali. Per ora si è concentrato sul rosso…
I personaggi di passaggio vengono avvicinati da alcuni abitanti del villaggio: una coppia di novelli sposi, oppure un contrabbandiere, o magari una strega scontrosa. Ciascuno di loro vuole, per un motivo o per l’altro, che questo strano fenomeno cessi. E tutti sono disposti a pagare!
Luoghi
Lo scenario si svolge attorno al villaggio di Derûocùrto (burrone corto), arroccato in una vallata dell’entroterra ligure. Il mare è fuori vista oltre gli Appennini, e la zona è fitta di boschi e prati incolti. La valle è a tratti aspra e ripida, poco tenera con i suoi abitanti. In verità in passato era una zona frequentata da viaggiatori e pellegrini, ma la posizione l’ha resa vulnerabile agli attacchi dei saraceni e col tempo è stata abbandonata.
- Derûocùrto âto. Il centro abitato originario, ora restano due cascinali abbandonati e diversi ruderi. In questo posto però Negiasso e i suoi tengono la refurtiva, ed è sempre qui che (per ragioni di spazio) Padre Vangelo tiene le sue omelie. Non molto distante dalla strada per Genova, è qui che i visitatori arrivano per primi… e si fermano, se hanno carri o cavalli: per raggiungere Derûocùrto basso c’è una stradina così erta e malmessa che solo i muli e le persone la possono praticare senza rischi.
- Derûocùrto basso. Il centro abitato più grande della vallata. Ci abitano circa sessanta villici, tutti contadini. In comunità allevano alcune mucche e un paio di muli, poi i più ricchi hanno capre e soprattutto pecore, ma comunque in quantità esigue. Il villaggio sorge in fondo alla scarpata dove il terreno è migliore, ma proprio la terra morbida ha reso difficile creare fondamenta stabili: molte case sono storte e cadenti.
Per le strade ci sono sempre d6+3 bambini dai capelli rossi in oziosa osservazione delle attività quotidiane. Stranieri e viaggiatori attireranno certamente la loro curiosità. - La Buca. Il rifugio di Cavagno, Ignoto e Oféiza. Praticamente è una tana di tassi allargata a forza, con l’ingresso circondato da rovi. È umida quando piove, soffocante d’estate, invasa da zecche e altri animaletti mordaci. Ha una camera principale dove i tre dormono e mangiano, e una secondaria che contiene il loro bottino. Depredare la Buca porta ad un misero guadagno: 34 Cristi, un teschio di tasso, tre corna di capriolo, sedici piume di poiana, un uovo di pietra (un sasso normale), un pendente di quarzo e tre punte di freccia.
- Torre Lengéra. È la casa di Sciamma. Il termine “torre” è certo eccessivo, somiglia più ad un’uccelliera molto alta, molto stretta e privata del tetto. Era una specie di torre di avvistamento costruita per avvistare i saraceni ma, come l’esistenza stessa della strega può confermare, non è mai servita a molto. Sciamma è nata qui e ci è tornata dopo essere stata apprendista di un’altra bazura. L’interno è spartano ma pulito e attorno pascolano diverse capre nere che la strega alleva per il latte e la carne.
- Cappelletta di San Castigno. Piccola chiesetta dai muri imbiancati di calce, anonima e blanda. Ma all’interno è tappezzata di ex-voto, alcuni molto vecchi riguardano addirittura la peste. Una statua lignea di San Castigno, con il caratteristico volto butterato, si trova sopra un piccolo altare. Tutti i bravi cristiani passano di qui almeno due volte al giorno; sul retro c’è un muretto a secco che tiene su parte della collina e qui vengono nascosti messaggi di ogni genere. Alcuni sono scritti su bigliettini o pezzi di stoffa, altri sulle pietre stesse usando codici arcaici e personali.
- Il Bulacco. Locanda sulla via che taglia la valle e raggiunge Genova. Da qui è comodo raggiungere Derûocùrto, ed è quindi frequentata sia da viaggiatori che da abitanti della vallata. Il proprietario è Carletto detto Ciurpo, un mastodontico e manesco uomo di mezza età. Le camere sono annerite dalla sporcizia, buie e puzzano di millepiedi, ma la mensa non è male e il Ciurpo è cordiale con chi si comporta bene. Data la sua posizione favorevole, all’imbrunire il Bulacco diventa luogo di incontro per chi vuole fare affari: mercanti, mercenari e mignotte.
NPC
Derûocùrto ospita circa un centinaio di persone, più una trentina di contadini che vivono in qualche cascinale lontano dal centro abitato vero e proprio. A volte qui si possono incontrare anche pellegrini che hanno deviato parecchio dalla Via Francigena, itineranti e vagabondi. Gli abitanti del posto sono notoriamente chiusi e silenziosi, ma rispetto ad altri villici di queste vallate sono più avvezzi alla vista dello straniero.
- Biaxìn/Méistro Tizian Tenzòu . Mistico, mago, vagabondo, è arrivato nella valle dodici anni fa. Nei primi tempi ha creato una pozione per confondere le menti dei villici e ora tutti credono che sia Biaxìn, ubriacone del villaggio e contadino mediocre. È un savio versato nell’alchimia, specializzato nella creazione di infusi e tinture e ossessionato dalla teoria del colore. Crede che ciascun colore possa influenzare l’animo umano. È giunto a Derûocùrto per compiere esperimenti indisturbato, ma per ora è riuscito solo a lavorare (con successo) sul colore rosso. Ha alterato la fonte d’acqua del villaggio e da quel momento tutti i bambini della zona sono nati fulvi e irrequieti.
Usando fumi e pozioni riesce a controllare questi bambini, costringendoli a spiare tutti gli abitanti di Derûocùrto.
- Carletto detto Ciurpo. Proprietario del Bulacco, ex soldato della marina genovese. Ha comprato la locanda una volta ritirato dal servizio militare e conta di passare qui gli anni della vecchiaia. Permette che il Bulacco sia usato anche da contrabbandieri e criminali purché non facciano affari tra le sue quattro mura. Chi si comporta secondo la regola è bene accetto, gli altri vengono malmenati e cacciati fuori (dove spesso vengono per giunta derubati e malmenati ancora un po’ dai clienti).
Ha a servizio una coppia di sguatteri e una cuoca. Li tratta tutti e tre come bestie frustandoli se sono lavativi e dandogli più cibo quando sono operosi.
Segretamente astemio, non ha bevuto la pozione di Tizian ed è l’unico a sapere che c’è qualcosa di strano in “Biaxìn”. Ma si fa gli affari propri e non lo dice a nessuno - Cavagno, Ignoto e Oféiza. Tre giovanissimi banditi. Orfani, ignoranti, superstiziosi, affamati e astutissimi. Sono armati malamente ma conoscono bene la regione e riescono a mettere in pratica trucchi molto ingegnosi. Quando compiono una rapina sulla strada riescono sempre a fingere di essere molto più numerosi. Cavagno ha la vista debole, Ignoto è molto alto per la sua età e Oféiza è rapata a metà per via della scabbia. Hanno i capelli di diverse tonalità di rosso. A Derûocùrto nessuno fa troppo caso a loro, coi capelli rossi tutti i bambini si somigliano. Anche per questo sono a conoscenza di tutti i segreti del villaggio. I tre vivono da soli ma possono richiamare in proprio soccorso una dozzina di altri bambini, quasi altrettanto inquietanti.
Sono talmente selvatici da sfuggire al controllo di Tizian Tenzòu.
- Fabia la Mûa. È una donna massiccia che lavora come allevatrice di muli e asini, ma in realtà è anche uno degli agenti più fidati di Negiasso. Grazie alla sua robustezza, unita all’agilità delle sue gambe corte, Fabia detta la Mula può spostare grandi quantità di materiali anche nei terreni più impervi. Inoltre le sue forti mani possono schiantare le ossa di chi ficca il naso dove non dovrebbe.
Segretamente innamorata di Negiasso, non sa assolutamente prendere decisioni da sola. Ignora di essere ricambiata. - Negiasso. Birro di Derûocùrto, uomo dai solidi principi morali. O così sembrerebbe a prima vista. In realtà è un trafficante che sfrutta la sua posizione in una vallata povera e anonima per gestire il trasbordo della refurtiva dall’entroterra alla costa e viceversa. Invero si chiamerebbe Mateuccio, ma la folta barba grigia gli è valsa il soprannome di “nebbione”: a lui piace e si offende se qualcuno che lo chiama in altro modo.
Gli fa gioco che la regione resti sonnacchiosa e che nessuno presti attenzione a ciò che accade qui; per questo è disposto a pagare degli stranieri per risolvere la questione dei capelli rossi. Può mettere assieme anche 200 Cristi d’oro ma non ama chi ficca il naso nei suoi affari. - Padre Vangelo. Prete di Derûocùrto, massima autorità religiosa della vallata, quando è qui. Deve dividersi tra tre paesi della zona e passa la settimana a scarpinare per valli e costoni. Fa messa domenicale a turno in ciascun villaggio, mentre con le confessioni è più liberale e le officia dove capita. In realtà Padre Vangelo è un vero e proprio eretico ma la natura della sua eresia è difficile da definire… forse in origine era un valdese, ma col tempo ha maturato una visione personalissima. Predica la lotta contro il male, la comunanza delle risorse, l’amore verso il creato e l’occasionale sacrificio di bestie per ringraziarsi il Signore. Dato il suo peregrinare, viene incontrato a Derûocùrto solo con 1-su-6.
Pensa che la pandemia fulva sia opera del Diavolo e si possa risolvere solo con anni di penitenza e sacrifici di bestie immacolate. Non crede che dei vagabondi senza Dio come i personaggi possano aiutare il villaggio. - Sciamma. La bazura di Derûocùrto. Capelli ramati raccolti in una treccia, pelle abbronzata, porta vesti eleganti da uomo e una spada curva al fianco. Anticonformista per principio, aggressiva e spesso di malumore, è una misantropa incallita ma non cerca attivamente di compiere il male. Per esempio non ha mai fatto il malocchio agli abitanti di Derûocùrto, e con il tempo loro hanno imparato a non temerla più di tanto. Anzi, le viene rimproverato più l’essere mezza saracena che il fatto di essere una strega. Ha un debole per le bevute e di tanto in tanto scende in paese per scambiare il suo formaggio o qualche medicina per vino e occasionalmente una nuova capra. Il suo famiglio è uno scoiattolo di nome Illecito Signore.
Sa che non è l’effetto di una maledizione, ma non sa di chi sia la colpa perché anche lei ha bevuto la pozione d’amnesia di Tizian. Vuole solo evitare che qualcuno le dia la colpa di questa situazione: per ora il villaggio la tollera, ma ci vuol poco a chiamare l’Inquisizione. Può pagare insegnando una delle sue Parole di Potere o guarendo un personaggio da una cicatrice. - Valentìn e Faxoæla . Novelli sposi in attesa del primo figlio. Sono convinti (come quasi tutti al villaggio) che la nascita di tutti questi pel di carota sia segno di una maledizione. Valentìn è moro, riccio e scuro di pelle, si veste sempre al meglio delle sue possibilità. Faxoæla è molto provata dalla gravidanza e dalla preoccupazione ed è ingrigita prematuramente.
Vogliono che il loro figlio nasca senza l’effetto della maledizione. Al parto mancano pochi giorni. Possono pagare di tasca loro 40 Cristi d’oro e possono essere convinti a organizzare una colletta da tutto il paese.
1d6 Messaggi nascosti nella Cappelletta di San Castigno
- Gesso su pietra, il disegno di due persone che si tengono per mano [L’ha fatto Valentìn per Faxoæla].
- Un ritaglio di pergamena, sul fronte una Croce, sul retro il numero romano XII [Scritto da Negiasso, la croce indica l’altare della Cappella, il numero è l’orario: sono le indicazioni per recuperare un carico d’argento rubato da rifondere].
- Un bastoncino di legno intagliato con tacche irregolari [Messaggio da parte di uno dei ragazzini banditi agli altri due, indica dove verrà fatto il prossimo colpo].
- Un fazzoletto con tanto di merletti e, cucito sopra, il nome Manênìn con un cuore a fianco [Lasciato per Negiasso da una sua vecchia fiamma, contrabbandiera].
- La pagina strappata di una Bibbia, tutto il testo è cancellato tranne le parole che formano la frase Scémmo chi lêze [Messaggio provocatorio ad opera di Padre Vangelo].
- Un pezzo di camicia con varie macchie di sangue [Lasciato qui da Tizian per completare la distillazione di una componente alchemica].
1d6 Pettegolezzi della vallata
- I bambini nascono con i capelli rossi perché, di notte, una volpe viene a soffiare il suo fiato nel naso delle donne gravide [Falso].
- In cima al Monte Onbra c’è una caverna piena dei tesori dei Beatrici, gli strani fantasmi notturni che predano i viandanti [Falso, è uno dei depositi di Negiasso].
- Al Bulacco è possibile, per il giusto prezzo, acquistare armi da fuoco di contrabbando [Vero, vengono dalla Valle Stura].
- Padre Vangelo è un falso prete, in realtà, e lavora per il Diavolo in persona [Falso].
- Qualche mese fa due strani uomini sono stati visti aggirarsi per Derûocùrto âto. Uno era vestito interamente di giallo, e l’altro di blu. Cercavano qualcuno, e devono averlo trovato perché poi se ne sono andati soddisfatti. [Vero, erano due colleghi di Tizian Tenzòu].
- Molte vacche della vallata sono deperite: è colpa di un bibou, un serpente con la testa di gatto che ruba il latte e fa ammalare i bambini [Falso, è solo superstizione].
1d6 Incontri casuali
- Piccoli briganti dai capelli rossi (1d6+2). Con 3-su-6 stanno fuggendo col bottino, altrimenti cercheranno di derubare i personaggi.
- Un farmacista-barbiere con un piccolo carretto malamente dipinto di bianco. Può operare salassi e cavare denti, vende un tonico alle erbe e ingredienti farmaceutici basilari.
- Due pellegrini diretti a Genova. Si sono totalmente persi e vorrebbero chiedere indicazioni, ma parlano uno strettissimo dialetto dell’alto Piemonte e nessuno li capirà facilmente.
- Un lupo dalla pelliccia rossa. Esperimento di Méistro Tenzòu, è assai aggressivo e fintanto che è ferito attaccherà sempre con Vantaggio.
- Numerosi bambini dai capelli rossi. Stanno costruendo uno spaventapasseri con Biaxìn, l’ubriacone del villaggio.
- Sciamma la bazura. Con 2-su-6 sta cercando ingredienti per un filtro che protegga il figlio di Valentìn e Faxoæla. Altrimenti è a caccia di guai.
Mostri e PNG
Fabia la Mûa.
2 DV, 1CA, 12 VA, 7 S.
Pugni (d6)
Può sollevare carichi pari a una volta e mezzo il suo peso.
Negiasso.
3 DV, 3 CA, 13 VA, 8 S
Bastone da birro (d6)
Sempre seguito da almeno un paio di guardaspalle.
Méistro Tizian Tenzòu.
4 DV, 1 CA, 10 VA, 9 S
Daga (d6)
Conosce i Composti dello Speziale Mistura di Buio e Pomata Tonica.
Conosce le Parole Occulte Comanda Colore (Rosso) ma essendo un uomo rischia grosso ad usarle!
Padre Vangelo.
2 DV, 11 VA, 10 S
Pastorale (d6)
Conosce il Miracolo Benedizione (Dadi Fede 2d6).
Sciamma.
3 DV, 12 VA, 7 S
Spada ricurva (d6)
Conosce le Parole Occulte Separa Animale e Riparare Persona.
Finché la sua treccia è intatta è immune al dolore (2 CA). Basta scioglierle o tagliarle i capelli per annullare la sua protezione.