101 Personaggi – Il Dragonide

Metto subito le carte in tavola: i dragonidi sono una delle razze che apprezzo di meno. Anche se mi piacciono molto i draghi, i loro “discendenti” non mi hanno mai attirato particolarmente.
E dire che ho una passione per i rettili, e i lucertoloidi sono tra i miei umanoidi preferiti!

A mia difesa c’è da dire che i dragonidi hanno un grande difetto: sono un po’ limitati. Esistono in quanto uomini-drago, e sembra che questo basti a renderli una specie a sé stante. Invece risultato privi di una vera caratterizzazione, anche stereotipata, che potrebbe renderli più vivi. Per questo li ho sempre trovati noiosi, e difatti non ne ho mai giocato uno, cosa piuttosto rara per un giocatore eclettico come il sottoscritto!
Ammetto che questo mi ha sempre infastidito un po’: perciò ho deciso di prendere in mano la situazione e vedere se mi è possibile rendere questa razza più allettante.

Uno sguardo ai dragonidi

Prima di tutto, cos’è un dragonide? Come ho accennato prima, è una razza umanoide imparentata con i draghi, che si distingue per un corpo massiccio coperto da scaglie e creste ossee, e per la capacità di emulare il soffio dei loro più maestosi antenati. Tendono ad essere onorevoli, coraggiosi, forti e adatti a ricoprire ruoli di comando.
Di solito i dragonidi hanno un aspetto che ricorda quello dei draghi cromatici o metallici, ma in modo un po’ impreciso e “annacquato”, ed è raro che ci sia la somiglianza netta che occorre nei mezzi-draghi veri e propri.
Alcuni rari individui possiedono una pelle piuttosto spessa, artigli retrattili o una frazione della terrificante aura dei draghi, e sono i dragonidi più vicini ai loro antenati.

Ecco tutto.

Nella Nentir Vale (l’ambientazione ufficiale di D&D 4e), si cita un loro antico impero ormai decaduto. Non ci sono molte altre informazioni sullo stile di vita, sulla loro cultura o anche solo su qualche costume o tradizione popolare. Rispetto ad un generico nano o elfo, un dragonide è praticamente un foglio bianco.

Questa razza ha un altro problema: non è poi così semplice inserirli in un’ambientazione, poiché spesso i draghi sono troppo rari o misteriosi per “banalizzarli” con un’intera razza di discendenti. Nell’ambientazione che mastero in questo periodo sono stati inseriti in modo coatto dai miei giocatori (quando usciranno gli altri articoli sul worldbuiling capirete come) e ho dovuto faticare un po’ per inserirli, visto che i draghi sono appunto esseri mitologici.

 

Versioni alternative

Un buon metodo per rendere i dragonidi più interessanti consiste nel dar loro uno spazio nel mondo di gioco, far sì che siano importanti e rilevanti ai fini della narrazione.
Ecco alcuni esempi:

  • I dragonidi non sono una razza vera e propria, ma sono il risultato di un rituale sacro che infonde l’energia dei draghi divini nel corpo di un umano. Tale rito si tiene una volta ogni dieci anni in ciascuno dei Santuari dei Linnorm: i prescelti vengono selezionati con severità tra i guerrieri delle tribù, vengono scelti i più forti nel corpo e nella mente. Nonostante tutto molti non sopravvivono alla trasformazione.
    Coloro che invece completano il rito e assumono la nuova pelle (come viene definita la sacra trasformazione) vengono onorati come eroi e santi. Essi simboleggiano il potere dei Dieci Linnorm Sacri e come loro messaggeri tra le tribù hanno il dovere di mantenere la pace, far rispettare le leggi, aiutare chi governa e difendere dagli invasori.
    In questo caso i dragonidi nascono da una benedizione dei draghi (che in questa ipotetica ambientazione sono divinità) e dunque ricoprono i ruolo narrativo degli aasimar. Ottimo spunto se la vostra ambientazione vede i draghi come creature tutt’altro che mortali e mondane. 
  • Il grande Re Dragone ha avuto sei mogli e quindici figli: da essi discendono tutti i dragonidi, un esile gruppo di individui che può fregiarsi di possedere puro sangue nobile. A prima vista sembrano normali esseri umani, ma i loro occhi sono quelli di un rettile e spesso i loro capelli hanno colorazioni peculiari: rossi, argentei, dorati e a volte addirittura verdi o blu. La caratteristica che li rende unici è però la capacità di esalare un soffio simile a quello del mitico Re Dragone, che si dice potesse incendiare l’aria, congelarla o avvelenarla con il suo fiato. Alcuni dragonidi di sangue particolarmente puro possiedono anche piccole scaglie, artigli affilati o brevi corna sulla fronte.
    Nell’Impero Celeste solo ai dragonidi è riconosciuto lo status nobiliare, e solo uno di essi può quindi regnare dal Trono del Drago!
    Invece che essere una razza a sé state, i dragonidi possono essere una specie di linea di sangue, una grande famiglia nobile che discende da un drago che governava la regione nei tempi antichi. Il loro aspetto è abbastanza umano e sono in pratica un tutt’uno con la società in cui vivono. Questa opzione rende più semplice inserirli nel gioco. 
  • Il sangue di drago è una sostanza potente che permette di rafforzare il fisico e al contempo migliora la percezione della magia. Molti gli incantatori ne fanno uso nel tentativo di migliorare le proprie capacità arcane. C’è però una controindicazione: crea forte dipendenza e ogni dose di sangue di drago infetta e modifica il corpo di chi la beve. Con il tempo alcuni maghi subiscono le prime mutazioni: cominciano a spuntare le scaglie, poi crescono artigli, corna, creste ossee, zanne…e infine giungono la voce e il soffio del drago. Queste caratteristiche non sono piacevoli alla vista e con il passare del tempo privano l’incantatore della sua umanità rendendolo deforme e malato. Se alcuni incantatori ritengono che questo sia un prezzo accettabile per il potere che ricevono, la gente comune vede questi orrori per quello che sono e prova solo paura e disprezzo.
    A volte può essere interessante “relegare” una razza ad una specifica classe. In questo caso ho immaginato un mondo dove gli stregoni sono tutti umani che hanno subito la trasformazione in dragonide, mentre gli altri incantatori sono coloro che sono riusciti a liberarsi dalla dipendenza. In realtà questo non limita i dragonidi al solo ruolo di stregone: potreste decidere che il vostro personaggio ha cambiato vita, oppure è stato scacciato dalla scuola di magia e ora vive come mercenario o criminale. 
Conclusioni

Ecco dunque qualche spunto su come rendere più interessante una razza. Non è un lavoro poi molto difficile, e sono sicuro che molti altri master abbiano avuto idee simili (se non migliori). Dopo tutto una razza come quella dei dragonidi ha un punto di forza: potete gestirla come volete senza timore di infrangere un tabù!

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